Comitato Regionale

Emilia-Romagna

L'adesione della Uisp alla manifestazione "Se non ora, quando?"

Intervista a Paola Lanzon, responsabile del Coordinamento Donne e della commissione Politiche di genere Uisp.

BOLOGNA - Il 13 febbraio anche la Uisp Emilia-Romagna, come tutta la Uisp sul territorio nazionale, ha aderito alla manifestazione "Se non ora, quando?", la grande mobilitazione in difesa della dignità delle donne. Abbiamo chiesto a Paola Lanzon, responsabile del Coordinamento Donne Uisp nazionale e della Commissione regionale Politiche di genere qual è il motivo di questa scelta?

"La Uisp - afferma la Lanzon - è un'associazione che da sempre lavora nell'alveo dei diritti costituzionali e dei diritti dei singoli. Il tema della dignità delle donne è parte costituente dei nostri valori e del nostro statuto, nonché del ruolo che svolgiamo nella società civile. Pertanto è stata normale e immediata la nostra adesione a questa iniziativa".

In che modo la Uisp e il suo Coordinamento Donne si sono mobilitati per questa occasione?
"La Uisp si è interfacciata sia a livello nazionale che locale con tutta la rete delle donne. Questo movimento ha innescato una partecipazione all'iniziativa assolutamente trasversale. In ogni regione si sono creati coordinamenti di donne e uomini che hanno organizzato iniziative sia a carattere locale che nazionale. Per quanto riguarda Bologna, si è svolta un'iniziativa pubblica pomeridiana che ha fatto da riferimento per tutto il territorio regionale oltre alle tante altre manifestazioni organizzate nelle altre provincie".

È da molto tempo a questa parte che la cronaca politica ci obbliga a valutazioni sulla vita privata del premier e sull'uso che nella società italiana viene fatto del corpo delle donne. Perché solo adesso si è giunti a questa mobilitazione?
"Credo che la meraviglia del caso italiano sia rappresentata proprio dal fatto che argomenti che in qualsiasi altra parte del mondo avrebbero già creato scandalo e determinato atteggiamenti di tipo politico molto marcati qui hanno invece tempi di reazione molto più lunghi. Secondo me, questo è un riflesso anche del fatto che il nostro premier non debba fare i conti con una figura esterna a se stesso, come un segretario di partito, poiché è egli stesso a incarnare tale ruolo, poiché il suo partito è sua proprietà personale. 'Se non ora, quando?' però è una mobilitazione collettiva delle coscienze che, anche se in ritardo, è ben accetta da tutti".

La cronaca recente ha aperto il dibattito sulla libertà di scelta delle "sex workers". Ferma restando la volontarietà della scelta al di fuori di qualsiasi forma di costrizione esterna, come ti poni rispetto al tema della libertà di questo uso del proprio corpo?
"Personalmente ritengo che questo aspetto esuli in realtà dallo spazio teorico in cui discutiamo in questo momento. Rispetto la scelta del singolo, ma non ritengo che l'obiettivo culturale del concetto di libertà della donna e del suo corpo debba oggi comprendere la rivendicazione della libertà di prostituirsi, che non ritengo un valore da sostenere".

(vi.mar.)

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